Sì, collage. No, non proprio. Sì, certo, frammenti di carta incollati. No, non frammenti riutilizzati,
ma tagliati, stampati, dipinti appositamente. Pensati per questo.
“Quasi collage” non perchè manchi qualcosa, ma perchè c’è dell’altro.
Le spore di Claudia Marini potrebbero provenire da un’artista giapponese naturalizzata italiana.
Lo trasmetterebbe l’orientamento sinuoso delle carte, l’impiego di quelli considerabili a tutti gli effetti
come dei moduli, generalmente estratti dal mondo naturale (squame, foglie, petali).
La terza dimensione calpestata come una cicca.
Ma se solo si varca la cornice bianca del foglio si può restare inghiottiti da una profondità insospettata,
lì tra le fibre (...).